Social network fonte “involontaria” di materiale per la pedopornografia in rete
- Germana Zappatore
- 7 ago 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Il primo sorriso, il primo bagnetto, la prima vacanza al mare. E’ difficile resistere alla tentazione di postare sui social “la prima volta” dei propri bambini. Le intenzioni dei genitori sono buone: condividere con amici e parenti lontani i momenti più belli della vita familiare.
Ma attenzione! I malintenzionati sono dietro l’angolo. O meglio, dall’altra parte della pagina Facebook. A ribadire l’allarme è il Garante della Privacy Antonello Soro: “La pedopornografia in rete sarebbe in crescita vertiginosa: nel 2016 due milioni le immagini censite, quasi il doppio rispetto all’anno precedente”. “Fonte involontaria – precisa il Garante – sarebbero i social network in cui i genitori postano le immagini dei figli”.
Il rischio reale è che i pedofili trovino le foto dei nostri bambini sui social (facebook in primis, ma anche twitter, instagram e youtube per citare i più usati), le scarichino per poi ritoccarle in maniera tale da renderle materiale pedopornografico e le facciano circolare tra gli “appassionati”.
Ma c’è anche il pericolo che malintenzionati (non solo pedofili, pensate a chi si occupa del traffico di organi) avvicinino i più piccoli proprio dopo averli visti nelle nostre foto.
Per avere un’idea di quello che può accadere, tempo fa qualcuno si era inventato la pagina facebook Incubo dove venivano condivise (senza commenti o altro) le foto pubbliche postate genitori. Nessun furto, è una cosa legale. L’intento di Incubo era nobile: mettere in guardia i genitori su quanto sia facile entrare in possesso delle identità dei bambini.
Dunque, la raccomandazione da parte della Polizia di Stato è quella di non pubblicare le foto di minori sui social. E se proprio non se ne può fare a meno, è bene impostare la privacy scegliendo personalmente a chi rendere visibile post e immagini.
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